Rilassare la mente in Acqua
Il training mentale e l’apnea hanno sostanzialmente lo scopo di aumentare la consapevolezza delle proprie qualità e dei propri limiti e sono volte all’affermazione del cosiddetto stato alfa genico determinato da tecniche di respirazione, rilassamento, auto convincimento e metabolizzazione delle paure. Le persone che ricorrono al training mentale e all’apnea sono soprattutto quelle che desiderano agire con la consapevolezza delle proprie forze e delle proprie debolezze e gli interessati ad acquisire le tecniche psicologiche da applicare allo sport.
Cause ed effetti del training mentale e dell’apnea
L’apnea può essere raggiunta trattenendo il respiro, assumendo droghe, mediante strangolamento o può essere una conseguenza di una malattia neurologica.
Normalmente un essere umano non può rimanere in apnea per più di uno o due minuti. L’apnea prolungata può determinare gravi danni al cervello o la morte. Questo è dovuto al fatto che il ritmo respiratorio è regolato in modo tale da mantenere invariati i valori di tensione dell’anidride carbonica e di ph del sangue.
Fanno eccezione casi particolari come l’ossigenazione apneica, fenomeno per cui, l’ossigeno può essere introdotto all’interno di una persona anche se questa è apneica. All’interno dei polmoni si crea uno spazio in cui viene immagazzinato più ossigeno rispetto all’anidride carbonica. Essa viene rilasciata per cui l’apnea prolungata non comporta gravi conseguenze.
L’immersione è una buona ginnastica per l training mentale e l’apnea. In particolare consente di migliorare la tolleranza all’apnea, come dimostrato dai migliori apneisti che riescono a trattenere il fiato anche per otto minuti. Ciò che permette di trattenere il respiro più a lungo è la diminuzione del tasso di anidride carbonica nel sangue e nei polmoni.
Al contrario molti credono che ciò che consente di rimanere in apnea più a lungo sia un aumento dell’ossigeno nel sangue. Per questo motivo molti ricorrono iperventilazione per restare in apnea più a lungo. Non considerando il rischio di rimanere senza ossigeno mentre si è sott’acqua con la conseguente perdita dei sensi e nella peggiore delle ipotesi morte per annegamento.